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C'era una casa piena di spifferi
(Piraffa - Padre Raffaele Giacopuzzi)
. C’è un oltre
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Quale orizzonte di comprensione nei testi di P. Raffaele G.?
Mi sembra questa la prima domanda che affiora alla mia mente, ma anche al mio sentire, dopo aver analizzato, dal punto di vista non letterario, ma semplicemente umano – così difficile oggi da identificare “l’umano” – la sua poesia che narra e lascia intravedere anche la tua storia personale.
Questa mi sembra la prima dinamica interessante di queste parole: esse non sono, per così dire, “blindate” nel suo autore, ma lasciano trasparire UN OLTRE, un di più tutto da scoprire e da condividere quando senti e risenti un respiro di Assoluto in ogni angolo di frase. “Quando”, appunto, “si guarda il cielo, quando si guarda te”, non basta la mente, l’intelletto e tutta la ragione, c’è un vedere del cuore, del desiderio e dell’anima, che non può essere taciuto. E’ questa la “luce che rovescia la storia e inventa un ponte tra la terra ed il cielo”? Mi pare proprio di sì.
Il secondo livello di comprensione credo possa essere così definito: la consapevolezza del bene che “sta dentro” le cose e le persone, anche nella fragilità e nella fatica, ed è per questo motivo di felicità, dal momento che “il cuore spalancato come uno scrigno si dona e scopre la libertà”.
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nato da tanti gesti d'amore... |
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A questo punto sgorga l’invocazione, dal cuore e dal canto, cioè dall’amore e dalle profondità dello spirito interiore: “come potrò raccontare la speranza che tu sei per me”.
Restano aperti anche i problemi di sempre: dove si appoggia la vita, su quali basi si edifica la storia personale ed affettiva di ognuno di noi? Nel “dico si o dico no”
ci sta tutta l’incertezza, ma anche la speranza dal sapore evangelico che solo in Dio trova senso e significato l’esistere.
Ecco, se chiudi gli occhi e assapori la libertà dei suoi testi e di quelli che ciascuno di noi porta dentro sé – e magari non diverranno mai i nostri nè musica né canto - potrai fare l’esperienza più bella, che si chiama vita vissuta, senza giocare al risparmio, senza calcoli né interessi, in un verso così ben espresso: Ci son cose troppo belle che succedono ogni giorno ma non finiranno mai sopra il giornale Ci son uomini che donano la vita senza batter ciglio e lo ritengono normale! Ti resta solo una cosa da fare: “ti fa venire voglia di scoprire se la verità c’è”. “E’ la gente così vera” che ti stimola a cercare la felicità, da mendicante o da re poco importa, basta che abbia un nome e un volto. Grazie, Raffaele, di avercelo detto, cantato, urlato o sussurrato: è Gesù Cristo, e questo ci basta!
P. Francesco Rossi
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Autorizzazione dell'Autore alla pubblicazione su Radio Gesù |
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