 «Un giorno i frati gli chiesero con insistenza che insegnasse loro a pregare, perché comportandosi con semplicità di
spirito, non conoscevano ancora l’ufficio divino. Ed egli rispose: ‘Quando pregate dite: ‘Padre Nostro!’, e:
‘Ti adoriamo, o Cristo, in tutte le chiese che sono nel mondo e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce
hai redento il mondo’. Fedeli all’esortazione di Francesco, essi, ogni volta che passavano vicino a una Chiesa,
oppure anche la scorgevano da lontano, si inchinavano in quella direzione e, proni col corpo e con lo spirito,
adoravano l’Onnipotente dicendo: ‘Ti adoriamo, o Cristo, in tutte le tue chiese’ » (F.F. 399 e 401).
E, nella logica della fede eucaristica, i frati presero una decisione strabiliante: «Essi - riferisce ancora Tommaso
da Celano - avevano scelto come confessore un sacerdote secolare che era tristemente noto per le sue enormi
colpe ed era degno del disprezzo di tutti a motivo della sua depravata condotta» (F.F. 403).
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