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I progetti dell’agricoltura e dell’allevamento sono nati dal desiderio di sostenere alcune
famiglie, facendole sentire protagoniste della crescita dei loro figli, provvedendo loro stesse,
al necessario per andare avanti, senza sentirsi incastrate in un processo di sterile assistenzialismo,
spettatori esterni di un aiuto che viene da lontano. Questi progetti, frutto della popolazione locale,
sono stati ideati e studiati dalle famiglie coinvolte in essi e sono riconducibili ad una serie di attività
che da sempre fanno parte della cultura di questo popolo.
Lo scopo primario di tali progetti è stato ed è, quello di assicurare il sostentamento alle famiglie che hanno perso
tutto e si trovano in condizioni di estrema povertà. Infatti molti bambini aiutati da Zuki nel primo anno, ci raccontavano
di quanto era difficile andare a scuola, facendo spesso diversi chilometri a piedi, senza aver mangiato nulla da due giorni.
Anche le suore delle scuole ci continuano a dire che è cosa comune vedere i bambini cadere dai banchi di scuola o lungo
la strada sfiniti dalla stanchezza e dalla fame.
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realizzazione di un orto familiare
il duro lavoro della terra
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In cosa consistono questi progetti?
Esistono due tipologie di microprogetti:
A) agricoli
B) allevamento.
I più semplici del tipo “A)” prevedono la realizzazione di orti familiari, per cui ogni famiglia finisce per possedere
un piccolo orto ed il necessario per coltivarlo; questo serve per procurare il cibo necessario a tutta la famiglia.
L’intervento Zuki, in genere, fa fronte alle spese iniziali per l’acquisto di attrezzi agricoli (vanghe, zappe, ecc.)
o di sementi. Molti genitori ci hanno personalmente ringraziato assicurando che grazie a questi raccolti,
i loro figli mangiano ora due volte al giorno.
Sempre nell’ambito dell’agricoltura si colloca poi la creazione di campi comunitari. Al momento ne
esistono tre: sono degli appezzamenti abbastanza estesi che vengono coltivati dalla comunità. I frutti di questi
raccolti sono utilizzati per i vari bisogni più urgenti, a volte per aiutare le famiglie del villaggio più in difficoltà.
Se i raccolti vengono venduti, il ricavato è reinvestito nell’attività di provenienza secondo le decisioni comunitarie.
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Per quanto riguarda i progetti di tipo B), si può dire che ogni zona in cui Zuki opera, possiede un allevamento
comune, gestito da tutti, con lo stesso spirito sopra accennato.
Tuttavia la capacità di mantenere in piedi in modo efficiente i progetti, si scontra con grandi e varie
difficoltà incontrate in questi anni: la prima è la continua minaccia dei soldati che saccheggiano i raccolti,
gli attrezzi agricoli ed il bestiame. Il primo allevamento di polli, ad esempio, fu quasi interamente saccheggiato
lo scorso hanno, durante l’ultima invasione di Bukavu. Il raccolto di manioca del campo comunitario di Kavumu
è stato in parte saccheggiato anche quest’estate. Il grande campo comunitario acquistato da Zuki nella zona di
Burhale è ancora inutilizzato a causa dell’insicurezza e della pericolosità alle quali sarebbero esposti i coloni se
il progetto agricolo si sviluppasse. Adesso si sta potenziando l’allevamento, con le offerte che abbiamo portato
giù quest’estate. Le vacche sono un bene di lusso per i modesti bilanci di Zuki, così sono state acquistate le
capre, i conigli e i maialini d’india. Ogni zona (“asse Nord, asse Sud, asse Ovest,”) ha il suo allevamento
comunitario da difendere collettivamente.
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piccolo allevamento familiare
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Cosa chiedono oggi le famiglie a Zuki?
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Di poter acquistare altri campi comunitari; il sogno sarebbe di poterne avere uno per ogni villaggio, ma visti i nostri
mezzi, potrebbe essere un passo importante anche farne uno per ogni tre o quattro villaggi più vicini tra di loro.
Le famiglie inoltre chiedono di poter rafforzare l’allevamento; chissà che un giorno non si possa regalare anche
qualche vacca?
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basta cosi poco...
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Finalità,
Lo scopo primario di tali progetti è stato ed è, quello di assicurare il sostentamento alle famiglie che hanno perso
Le attività dei microprogetti sono dunque fondamentali per la grande famiglia Zuki che si raduna in ogni villaggio.
Si ha così modo di agire concretamente per costruire un vero movimento di pace che possa coinvolgere la popolazione
ed opporsi ai fomentatori della guerra.
Oggi, quasi quattrocento famiglie, cioè migliaia di persone, sono coinvolte nelle decine di progetti finalizzati all’agricoltura
ed all’allevamento.
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